Nel 1911 la LT tentò di pervenire a un accordo con la Società delle Ferrovie Luganesi (SFL), che gestiva la linea Lugano-Ponte Tresa, per una gestione comune delle due linee; tale obiettivo non fu raggiunto. Tuttavia venne realizzato un binario di raccordo fra le due stazioni luganesi, per l'inoltro di carri merci.
Dopo la seconda guerra mondiale, la linea iniziò a risentire negativamente della concorrenza automobilistica; da più parti venne proposta la sua sostituzione con una filovia o con un'autolinea, unificando la gestione con la vicina linea Lugano–Cadro–Dino. L'esercizio ferroviario fu sospeso il 28 maggio 1967 a causa del cedimento di un ponte presso Ganna.
Nel 1970 la linea fu ufficialmente soppressa e sostituita da un'autolinea; l'anno prima la LT aveva assorbito la LCD, cambiando ragione sociale nel 1971 in
Autolinee Regionali Luganesi (ARL). La linea, a scartamento metrico, era lunga 7.983,70 metri ed era elettrificata a corrente continua con la tensione di 1.000 V. La pendenza massima della linea era del 65 per mille, il raggio minimo di curva di 35 metri. I primi 660 metri della linea erano in sede stradale; oltre la ferrovia correva a lato della strada cantonale fino a Canobbio, mentre da Canobbio a Tesserete la linea era in sede propria.
Parco rotabili
Il materiale di trazione consisteva in 3 elettromotrici, costruite dalla Schlieren con parte elettrica Alioth, classificate BCFe 4/4 e numerate 1-3. L'unità 3, leggermente più capiente, era molto più potente delle altre due, e veniva utilizzata al traino di treni misti passeggeri e merci.
Alla chiusura della linea una motrice fu ceduta alla FART insieme alla carrozza a carrelli; due carri merci furono acquistati dalla FLP